INNESTI OSSEI
INTRODUZIONE
Uno degli obiettivi della chirurgia maxillo facciale è quello non solo di eliminare
radicalmente la noxa patogena, ma anche di ricostruire nel modo più rapido ridando così al paziente un'immagine estetica e funzionale la più naturale possibile.
La nostra disciplina offre a tale riguardo notevoli possibilità terapeutiche al fine di
ripristinare delle perdite di parti dello scheletro della faccia da cause traumatiche o neoplastiche.
Attualmente in temi dì innesti possiamo contare su:
autoinnesti (autologhi) prelevati dallo stesso individuo;
omo o allo innesto se proveniente dalla stessa specie;
eteroinnesto o xenoinnesto se proveniente da specie diversa;
innesto alloplastico se costituito da materiale sintetico o comunque non
biologico.
Gli innesti d'osso autologhi (prelevati cioè dallo stesso individuo) sono molto utilizzati
in chirurgia maxillo facciale già da molti anni; essi svolgono fondamentalmente una duplice funzione, meccanica ed osteogenetica. La loro doppia componente infatti d i osso corticale e dì osso
spugnoso consente una funzione meccanica di sostegno ed una funzione di matrice osteogenetica al fine di consentire una figenerazione ossea secondaria.
Le indicazioni agli innesti di osso sono rappresentate da tutte quelle situazioni che
richiedono una chirurgia ricostruttiva del distretto maxillo facciale:
sostituzione dei segmenti ossei, esiti di traumi o interventi chirurgici per lesioni
neoplastiche benigne;
perdita di sostanza quale esito di osteomielite e radionecrosi non seguite da
rigenerazione ossea;
pseudoartrosi conseguente a frattura mal consolidata;
deficit estetico esitato a traumi non trattati;
malfonnazioni scheletriche;
atrofia ossea dei processi alveolari.
Le sedi più frequenti di prelievo sono costituite dalla tibia, dalla costola, dall'osso iliaco e dalla teca cranica (corticale esterna); ma la sede preferita è
senz'altro quella dell'osso iliaco per la grande quantità di osso messo a disposizione, la facile aggredibilità e i trascurabili danni estetici e funzionali.
L'innesto osseo così ottenuto potrà essere infine opportunamente modellato secondo le necessità e fissato rigidamente al sito ricevente per mezzo dell'utilizzo
di miniplacche metalliche in titanio, che consentono così all'innesto stesso una rapida connessione ed una maggiore stabilità nell'intento finale di ripristinare quell'integrità scheletrica
andata perduta