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SINDROME DI FREY

La Sindrome di Frey è stata descritta per la prima volta da Baillarger nel 1853 e più in dettaglio da Frey nel 1923 con il nome di “ sindrome auricolotemporale”. Questa sindrome è una complicanza che colpisce pazienti sottoposti ad interventi di parotidectomia (asportazione della ghiandola salivare parotide) nei quali vengono sezionate, durante la dissezione anatomica della loggia parotidea, alcune fibre pregangliari parasimpatiche acetilcolinergiche del nervo auricotemporale.  Queste fibre perdono i loro bersagli a livello della parotide e rigenerando creano sinapsi aberranti con vasi e ghiandole sudoripare della cute sovrastante. In parole povere questo fenomeno causa, in corrispondenza dei pasti, la secrezione di liquido viscoso, vasodilatazione e conseguente iperemia a livello della cute affetta ed in taluni casi può associarsi dolore. Tale sintomatologia appare sgradevole per il paziente e talvolta lo costringe ad una limitazione della vita sociale.  Utilizzando metodi obiettivi come il test di Minor è stato dimostrato che quasi tutti i pazienti sottoposti ad intervento di parotidectomia mostrano segni della sindrome di Frey ma solo il 10-15% ha un serio coinvolgimento clinico tale da interferire con la vita di relazione.  La terapia più efficace è medica e prevede l’iniezione sottocutanee nell’ area colpita di tossina botulinica tipo A. Questa tossina provoca, mediante la scissione della proteina di membrana SNAP-25, il mancato rilascio di acetilcolina da parte della sinapsi pregangliari portandole ad una degenerazione irreversibile impedendo così la stimolazione aberrante dei vasi e delle ghiandole sudoripare cutanee. In tal modo la sintomatologia aberrante scompare. La concentrazione di tossina botulinica da utilizzare varia a seconda della severità della patologia. In letteratura non sono presenti soddisfacenti terapie mediche alternative per la sindrome di Frey e l’iniezione di tossina botulinica tipo A è risultata la più efficace e più modulabile. Tale tipo di trattamento può essere effettuato in regime ambulatoriale o in Day Hospital. Il paziente può riprendere subito le normali attività quotidiane. L’effetto è visibile dopo circa un mese e perdura per diversi mesi fino alle volte a scomparire per sempre.

 

Dati di letteratura a supporto della terapia:

 

- The use of botulinum toxin type A in the treatment of Frey and crocodile tears syndromes. Kyrmizakis DE, Pangalos A, Papadakis CE, Logothetis J, Maroudias NJ, Helidonis ES. J Oral Maxillofac Surg. 2004 Jul;62(7):840-4.
- Control of Frey's syndrome in patients treated with botulinum toxin type A. Luna Ortiz K, Rascon Ortiz M, Sansón Riofrio JA, Villavicencio Valencia V, Mosqueda Taylor A. Med Oral Patol Oral Cir Bucal. 2007 Jan 1;12(1):E79-84.
- Frey syndrome. A proposal for evaluating severity. Luna-Ortiz K, Sansón-RíoFrío JA, Mosqueda-Taylor A. Oral Oncol. 2004 May;40(5):501-5.
- Botulinum toxin A in the treatment of patients with Frey syndrome. Beerens AJ, Snow GB. Br J Surg. 2002 Jan;89(1):116-9.
- Case Report: trattamento della Sindrome di Frey mediante infiltrazioni sottocutanee di Tossina Botulinica tipo A. A. Balestreri, T. Poli, D. Lanfranco, E. Sesenna. Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Maxillo Facciale – Torino Giugno 2009